On the road attraverso Thailandia, Myanmar, Malesia, Vietnam, Laos e Cambogia

Bangkok è la nostra prima meta dove ci fermeremo quattro giorni.

Arrivati in aeroporto ci rechiamo direttamente all'albergo precedentemente prenotato tramite Booking.com (questo sito sarà la nostra agenzia per la prenotazione di tutti gli alberghi dell'intero viaggio).

L'albergo si trova in zona semi centrale molto comodo per muoversi sia ha piedi che con i mezzi pubblici.

La prima scelta di visita cade sul palazzo reale uno dei siti più importanti dell'intera nazione, a seguire Il Wat Phra Kaew ovvero il Tempio del Buddha di Smeraldo, il Wat Pho famoso per il Buddha reclinato e il Wat Arun per la costruzione in stile khmer.

Il famosissimo mercato di Chinatown dove ci si può sbizzarrire all'acquisto di oggetti firmati (naturalmente falsi) o solamente passare delle ore godendosi la virtuosità dei commercianti, i colori, i profumi, oppure mangiando alcune specialità della cucina da strada.

La nazione è in lutto per la recente morte del Re Bhumibol Adulyadej amatissimo dai thailandesi, un sovrano che ha fatto molto per il suo popolo.

Lungo il quadrilatero del palazzo reale ci sono migliaia di persone che vanno a rendere omaggio alla sua salma

Facciamo anche una gita in barca sui canali fluviali che circondano la città, dove si vede la Bangkok moderna e contemporaneamente le dimore degli umili pescatori costruiti in legno e su palafitte

Bangkok come tutte le grandi metropoli è caotica ma nello steso tempo abbastanza vivibile dove il trasporto comunale e privato non ti lascia mai ha piedi. Famosi sono i folcloristici Tuc-Tuc un triciclo su base Ape Piaggio trasformato a taxi, molto comodi per il trasporto veloce e a poco prezzo.

Il resto del tempo lo trascorriamo con lunghe passeggiate godendoci la città e i suoi abitanti sempre indaffarati e sorridenti.

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Finita la visita di Bangkok ci rechiamo all'aeroporto di Don Mueang per l'affitto di un'auto per un totale di ventisei giorni.

L'auto è una Toyota Vios con cambio automatico, nel pacchetto abbiamo l'assicurazione completa e senza franchigia al costo di diciannove euro al giorno

Equipaggiati di carta geografica e mappa GPS nello smarphone (scaricata dall'applicazione di Here WeGo utilizzabile in off line) partiamo alla volta della città di Ayutthaya ex capitale della Thailandia.

La mappa del navigatore telefonico funziona alla grande non sbaglia un colpo, ci porta direttamente nell'hotel precedentemente prenotato.

In questa simpatica città rimaniamo due giorni, dedicando principalmente tutto il tempo alla visita del parco storico.

Il luogo è circondato da mura antiche con diverse porte d'ingresso dove all'interno ci sono palazzi, templi religiosi, stupe e Buddha.

Ayutthaya fu capitale del regno per moltissimi secoli fino a che l'invasione dei birmani costrinsero l'allora regnante a trasferire la stessa a Bangkok

Tutto l'insieme ha un fascino particolare, il pensiero ci riporta indietro nel tempo immaginando la grandezza del luogo nel periodo del suo pieno splendore

Riprendiamo la nostra strada per raggiungere la cittadina di Sukhothai.

Vicino a questa ridente città esisteva la vecchia capitale storica dell'impero del Siam

Il sito archeologico è colmo di palazzi, templi e stupe sparsi in una vasta area dove le costruzioni in mattoni rossi si ergono dal terreno in tutto il loro splendore.

Gli alberi secolari che li circondano le fanno da cornice come in un quadro pregiato. Tutto questo la sera si trasforma in uno spettacolo di luci e colori.

A circa trentacinque chilometri si trova l'altro parco archeologico quello di Si-Satchanalai.

La diversità di questo complesso è che i templi sono costruiti non in mattoni rossi ma con pietra tufacea nera.

La visita, visto la vastità del parco decidiamo di farla con due biciclette affittate sul posto per poche centesimi di dollaro.

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Dopo questa entusiasmante esperienza la nostra prossima destinazione è la piccola città di Omkoi dove incontreremo il navigatore di terra "Italo Barazzuti" un personaggio conosciuto per i suoi viaggi fatti su una vecchia moto Honda Goldwing con cui ha girato mezzo mondo e scritto due libri fotografici.

Vive in questo luogo da più di cinque anni, Italo è talmente entusiasta della sua nuova vita e del posto in cui abita che vuole a tutti i costi mettere radici.

Così ha comprato un pezzo di terra dove solo con la forza delle sue mani e l'aiuto di una operaia si sta costruendo una bella villetta.

Omkoi non offre nient'altro che bei paesaggi, sorrisi delle persone e vita molto tranquilla dove il motto di Italo (che ho fatto anche mio) è “io sono padrone del mio tempo”

Salutiamo il nostro amico con la promessa di rivederci a giugno in Italia in occasione del “festival di terra” un ritrovo di motociclisti viaggiatori che lui stesso organizza quasi tutti gli anni dove ognuno racconta le proprie esperienze di viaggio fatti in moto.

Ci dirigiamo a nord verso la città di Chiang Mai seconda per grandezza dopo Bangkok.

Stupendo luogo turistico con bellissimi templi, stupe e monasteri di pregevole fattura. Il Wat Phrathat Doi Suthep è il più famoso, si trova sulla montagna sacra a circa dieci chilometri dalla città da dove si domina tutta la vallata

A seguire visitiamo il Wat Chiang Man, il Wat Phra sinhg e il Wat Chedi Luang.

In due giorni abbiamo fatto oltre venti chilometri a piedi godendoci la visita di questi templi e girovagare per i mercati pieni di profumi e colori

Continuiamo il nostro viaggio itinerante percorrendo una bellissima strada di montagna, siamo sulla linea di confine con la Birmania.

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Presi dalla visione del bellissimo paesaggio e affidandomi ciecamente al GPS a un certo punto la strada asfaltata finisce per continuare in terra battuta con dei tratti molto sconnessi.

Proseguiamo facendo molta attenzione ma purtroppo a un certo punto sento un botto e un rumore di raschiamento come se qualcosa si fosse staccato.

Ci fermiamo per controllare visivamente il danno. Niente di così grave si è staccato la parte anteriore sinistra del paraurti in plastica.

Lo risolviamo legandolo con un pezzo di fil di ferro trovato sul posto ed essendo sotto il para coppa non si nota nemmeno.

Finalmente la sterrata riprende l'asfalto così da procedere con meno ansia fino ad arrivare nella cittadina di Pai una località di montagna dove troviamo dei bungalow gestiti da una simpatica coppia di vecchietti. Ci accordiamo a un prezzo scandaloso di venticinque dollari per la camera, la cena e la colazione tutto compreso.

Personaggi fantastici, la mattina oltre alla solita colazione fatta di uova, banane e caffè americano ci hanno riempiti di frutta tropicale.

La nostra prossima destinazione è la città di Chiang Rai. La strada che percorriamo viaggia lungo il corso di un fiume dentro un canyon, il panorama paesaggistico è molto bello così il tempo scorre senza che ci rendiamo conto.

Circa una decina di chilometri prima di arrivare ci fermiamo a visitare il White Temple. Questo fantastico tempio abbastanza recente ha il pregio di essere diverso da tutti gli altri perchè costruito in cemento colorato di bianco e intarsiato da milioni di tessere di vetro a specchio.

La luce naturale o artificiale che viene riflessa su di essi sprigiona una visione spettacolare dando la sensazione di trovarsi in un posto da favola.

Chiang Rai oltre questo tempio non offre molto al turismo ma serve come base per visitare la parte nord (dove siamo diretti) denominata il triangolo d'oro

Proseguiamo fino a incontrare il fiume Mekong che fa da confine con il Laos e il Myanmar, questo luogo è stato uno delle maggiori aree di produzione dell'oppio. La maggior parte dell'eroina mondiale proveniva da quest'area

Il vasto territorio comprende la Thailandia il Laos e il Myanmar; oggi con molta lentezza i governi cercano di far rientrare nella legalità le popolazioni sostituendo la produzione dell'oppio con quella del caffè.

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Riprendiamo la bella strada che ci porta dritti nella città di Phitsanoluk, una graziosa cittadina attraversata dal fiume Nan dove festeggiamo la vigilia di Natale in un bel ristorante costruito su una zattera direttamente sulla riva.

Ci godiamo la cena a base di pesce con la visione di un paesaggio a dir poco fantastico

Continuiamo il nostro trasferimento verso la prossima meta che è la città di Nakhon Ratcharasima dove faremo tappa per visitare a pochi chilometri di distanza il parco storico di Fhimai.

Questo sito risalente all'epoca dell'impero Khmer si trova nell'antica strada che collegava direttamente Angkor Wat in Cambogia.

Questo complesso è poco frequentao dal turismo di massa così ce l'ho godiamo con molta calma.

Il sito archeologico è stato restaurato nel 1960 dai francesi in collaborazione col governo thailandese. Tutti i templi e i palazzi sono imponenti e quello del santuario centrale super l'altezza di ventotto metri.

Lasciamo questo posto per la prossima tappa che è la cittadina di Ratchaburi dove nelle vicinanze visiteremo i due mercati più famosi della Thailandia.

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Il primo è il mercato galleggiante di Damnoen Saduak dove lo spettacolo di colori, profumi e folclore tradizionale Thai si concentra sui canali d'acqua solcate da lunghe barche dove le persone del luogo vendono frutta tropicale, verdura, pesce, carne, souvenir e artigianato locale. Alcuni cucinano direttamente su di esse le loro specialità come se fosse una cosa naturale.

Oggi questo mercato divenuto quasi esclusivamente un'attrazione turistica ha perso il valore di un tempo dove gli scambi e la vendita della mercanzia prodotta in loco è stata la principale occupazione dell'intera regione; comunque rimane pur sempre un bel vedere anche solo per fare delle foto spettacolari.

Il secondo mercato si trova a circa trentacinque chilometri di distanza ed è quello sulla ferrovia di Maeklong.

Questo particolare mercato esisteva ancora prima che fosse costruita la ferrovia ma tuttavia nessuno ha imposto ai commercianti di spostarsi da un'altra parte. Così ogni giorno e per otto volte al dì viene spostata tutta la mercanzia, tirate le tende fino al passaggio del treno per rianimarsi come per magia subito dopo.

Uno spettacolo veramente fuori da ogni realtà, chi non lo vede con i propri occhi stenta a crederci

Riprendiamo ancora la nostra strada verso l'isola di Phuket dove abbiamo intenzione di passare il fine anno.

Abbastanza in anticipo abbiamo prenotato un hotel per sei notti a un prezzo molto vantaggioso. Purtroppo al nostro arrivo il gestore dell'albergo ci informa che le camere sono tutte occupate e che pertanto non può far fronte alla nostra richiesta di prenotazione scusandosi moltissimo per l'inconveniente.

Vado su tutte le furie anche perché in un periodo del genere trovare altra sistemazione non è così facile. Lo mando letteralmente a quel paese con l'intento di fare reclamo a Booking.com.

Con difficoltà troviamo una guest house, naturalmente visto il momento di piena i costi lievitano pagando più del previsto.

A questo punto decidiamo di ridurre la permanenza ha soli tre giorni.

Questa decisione è stata la nostra salvezza perché Phuket, in particolare Patong beach pullula di milioni di turisti dove tutto diventa più caro del solito, ovunque ti rechi i costi sono esorbitanti.

La notte del trentuno la trascorriamo sulla famosissima spiaggia dove tra il lancio delle lanterne, i fuochi d'artificio, la folla immensa e il frastuono della musica dei locali lanciata a palla non ci ha entusiasmato.

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Così trascorsi i tre giorni scappiamo dal caos per spostarci verso nord fermandoci a

Khao Lak un posto molto più tranquillo e meno caro con bellissime spiagge tanto da non farci rimpiangere quelle di Phuket.

Vista la vicinanza ne approfittiamo per fare anche una escursione nel bellissimo parco marino di Ao Phang nga dove è stato girato il film di 007 “l'uomo dalla pistola d'oro”

Questo posto è uno spettacolo della natura, centinaia di roccia a forma conica si ergono dall'acqua come dei grattacieli ricoperti da una folta vegetazione. La barca con cui stiamo facendo l'escursione ci fa fare un giro intorno a questa meraviglia moderando la velocità al momento delle foto di rito.

Siamo arrivati alla fine del nostro soggiorno in questa nazione per noi magica dove la gente è sempre col sorriso sulle labbra, dove vige la calma e la tranquillità a noi sconosciuta. Terra di bellezze storiche, culturale, paesaggistiche e balneari d'incomparabile bellezza.

La viabilità thailandese su tutto il paese l'abbiamo trovata scorrevole con molte strade a doppia corsia ben asfaltate e servite da tutti i servizi.

La guida dei locali direi che è quasi ordinata e poco rumorosa, non amano strombazzare come in tanti altri posti asiatici, tutti rispettano i limiti ma un po meno i pedoni.

Con dispiacere ci rechiamo all'aeroporto di Don Muang a Bangkok dove riconsegniamo la macchina e aspettiamo l'imbarco per recarci a Yangon capitale del Myanmar.

P.S

Alla fine per farla breve Booking.com mi ha rimborsato direttamente sul mio conto Euro settantatre per la spesa in più sostenuta dalla mancata prenotazione.

Direi che questa organizzazione è da elogiare al massimo per la professionalità con cui gestiscono i reclami dei propri clienti GRAZIE.

 

 

 

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